BRUXELLES - In una lettera all'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, il ministro degli Esteri maltese Evarist Bartolo chiede "un'azione urgente in Libia, inclusi aiuti per evitare un disastro umanitario, poiché la situazione è ulteriormente peggiorata a causa del Covid-19 ed il persistere della guerra civile". Nel documento il ministro avverte anche che ci sono 650mila persone in attesa di lasciare le coste libiche.

"Confermiamo di aver ricevuto la lettera" del ministro degli Esteri di Malta, che ora "sarà valutato". "La situazione in Libia è sempre presente tra i pensieri dell'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell". Così un portavoce della Commissione europea, ricordando anche il lancio dell'operazione Irini.

Nella lettera a Borrell il ministro degli Esteri maltese chiede all'Unione Europea di lanciare "immediatamente una missione umanitaria" in Libia allo scopo di frenare il flusso migratorio illegale durante la pandemia da coronavirus. Bartolo propone che la missione europea distribuisca cibo ed aiuti medici per almeno 100 milioni di euro. Nel testo il ministro afferma di stimare che "oltre 650mila persone siano in attesa di lasciare le coste libiche per raggiungere l'Europa mentre il tasso delle partenze accelera a causa del conflitto, delle malattie e della mancanza delle necessità primarie". Bartolo sostiene che consegnare aiuti in Libia, e non nei paesi dell'Africa sub-sahariana da cui i migranti partono, sia "il modo più rapido per alleviare e minimizzare le difficili circostanze in cui stanno vivendo".
Malta nei giorni scorsi ha deciso di non permettere lo sbarco sull'arcipelago, in cui il traffico marittimo passeggeri è bloccato dal 10 marzo e lo spazio aereo è stato chiuso una settimana dopo. La lettera di Bartolo è stata inviata mentre quattro gommoni con 258 persone a bordo sono alla deriva al largo della Libia in zona Sar maltese e la Ong Sea Watch riferisce che 85 persone sarebbero disperse dopo il rovesciamento di un barcone.

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